Agli spiriti senza reQuie(m)
Da FinTo diArio
( in disordine cronologico )
di Guido Gerboni
14 / 3 / 2010
Quale inferno ci canterà la notte,
quale girone verrà ad abbracciarci,
quale bolgia ci accoglierà
e
noi incontro
senza la devozione di un Dante,
senza la filigrana di un Miller,
senza la rugiada di un Ungaretti,
soli
con la nostra speranza vegetale,
soli
con la nostra desolazione
in mano agli angeli.
Quale brace ci accenderà l'anima,
ci illuminerà le ossa,
ci irradierà le vene fino ad inverarci.
Cammino
sul filo di lana,
cadono parolecome costole d'adamo,
venire a meno di sazietà, approssimarsi all'apice, al terrapieno,
battaglie a vuoto,
facciate di cortesia, istinti bellici,
mani che sovrastano a improvvise rotture,
a irrompere di qualcosa che somigli alla morte,
che porti ancora,
che sappia ancora la leggerezza,
la freschezza
di una morte.
Uno sciame di farfalle
a questa scrittura
invaderà le strade